lunedì 21 settembre 2009

Sono tornati a battere la strada

Suona il citofono. Di solito con l'imperativa durata che ci si aspetta da un ufficiale giudiziario. Una voce, stanca anche se cerca di mascherarlo chiede:

"E' questo l'appartamento in vendita?"

Se rispondi no, chiede allora era... arrancando tra i nomi del citofono, nella speranza che tu dica "Ma certo, Rossi vende, e sta cercando un agente immobiliare disperato come lei".

Negli anni del boom immobiliare erano scomparsi. Stavano al caldo, in eleganti agenzie arredate da far sembrare povero lo studio McNamara/Troy.

Vagavano in pausa pranzo, ben vestiti, i capelli corti, gli sguardi scazzati come si conviene a chi deve sempre sembrare sicuro di se stesso.

Poi, una ad una, le eleganti agenzie hanno iniziato a chiudere. Le smart della flotta aziendale, quelle con il logo sulla fiancata, devono essere state riverniciate e vendute da un curatore fallimentare.

E loro sono tornati a citofonare. Quattro, cinque volte negli ultimi mesi, dopo anni di assenza.

Mi spiace. Per me, che dovro' continuare a sentirmi chiedere se Trombarotti vende.

E mi spiace per loro, che giorno dopo giorno battono la strada a caccia di un affare che ha il sapore della sopravvivenza piuttosto che del lusso.

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